Mattarella: “Il mondo ha bisogno dell’Ue per la centralità del diritto”

L’Europa come leva decisiva per economia e lavoro, tra crisi geopolitiche e sfide globali

by Financial Day 24
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Mattarella: “Il mondo ha bisogno dell’Ue per la centralità del diritto”

L’Europa come leva decisiva per economia e lavoro, tra crisi geopolitiche e sfide globali

«Il mondo ha bisogno dell’Unione Europea per la centralità del diritto». Con queste parole, pronunciate nel videomessaggio al Forum di Cernobbio, Sergio Mattarella ha voluto ribadire un concetto che, in più occasioni e soprattutto in tempi di guerra, ha sottolineato: il ruolo dell’Europa non può esaurirsi in un esercizio burocratico, ma deve farsi motore di stabilità e di regole condivise.

L’intervento del Presidente della Repubblica ha avuto una chiara risonanza economica. La comunità imprenditoriale, riunita sul lago di Como, non ha mancato di cogliere il segnale. «Senza un’Europa forte, anche i nostri mercati restano vulnerabili», ha commentato un dirigente del settore manifatturiero, evidenziando come la solidità delle istituzioni comunitarie rappresenti un ancoraggio in un contesto globale segnato da inflazione, tensioni sulle materie prime e instabilità geopolitica.

La sottolineatura del capo dello Stato si lega direttamente al nodo del lavoro. Non basta pensare in termini di crescita nazionale, perché l’interconnessione dei mercati impone una strategia comune. «Il nostro export vive grazie alle regole europee e alla forza del mercato unico», ha ricordato un economista presente al forum, sottolineando che le piccole e medie imprese italiane avrebbero difficoltà enormi ad affrontare da sole la competizione internazionale.

Il richiamo alla centralità del diritto non è solo un principio astratto, ma una condizione concreta per la tenuta dei sistemi produttivi. Senza regole chiare, la finanza rischia di farsi dominare da logiche speculative, i rapporti commerciali di cadere preda del protezionismo, le catene di approvvigionamento di interrompersi improvvisamente. «L’Europa deve fare da garante, perché se prevalgono le scorciatoie, l’economia reale è la prima a pagare», ha osservato un rappresentante del mondo bancario.

In questo quadro, la guerra in Ucraina e le nuove linee di frattura internazionale hanno reso evidente che la forza di un’economia non può prescindere dalla solidità delle istituzioni politiche che la sostengono. Mattarella lo ha ricordato con fermezza, indicando la necessità di un’Unione capace di assumersi responsabilità e di difendere valori condivisi.

Un’Europa vista non come vincolo ma come leva: uno strumento che, se ben utilizzato, permette a imprese e lavoratori di affrontare le sfide con maggiore resilienza. L’eco del messaggio del Presidente risuona così a Cernobbio anche come un monito: non c’è crescita economica senza regole, e non ci sono regole credibili senza un’Europa protagonista.

A cura di Dario Lessa
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